sabato 8 novembre 2008

Una poesia di Boris Maruna

SE NE VANNO

(traduzione dal croato di Jacqueline Spaccini)

ODLAZE


di

BORIS MARUNA


Se ne vanno, se ne vanno tutti!

Vanno vanno vanno

E non ci sono più

Li vedo di giorno in giorno

Di anno in anno

In luoghi diversi: nelle piazze, le vie, i villaggi lungo il fiume

Se ne vanno in varie circostanze

Se ne vanno e per ciò tu non puoi essergli d’aiuto

Se ne va il nanetto e porta appresso la moglie nanetta

Se ne va l’uomo accasato alla donna sbagliata

Se ne va la donna maritata all’uomo giusto

Se ne va il paladino dell’ordine soprannaturale delle cose

Se ne va l’ala destra dell’Hajduk

Se ne va la promessa della corale

Se ne va l’amore mio

Se ne va il cervello più brillante dell’amministrazione comunale

Se ne va lo stomatologo noto

Se ne va il noto ruffiano

Se ne va l’intera delegazione del popolo lavoratore

Se ne va il popolo lavoratore

Se ne va l’uomo di una volta senza passato

Se ne va l’uomo senza futuro

Se ne va mia madre

Se ne va il fedele della falsa religione

Se ne va la fede nel risanamento

Se ne va la religione

Se ne va l’impiegato incravattato

Se ne va lo scrittore di romanzi porno

Se ne va la sua musa in mutandine rosse

Se ne va la filippina con la quale passai la notte

Tra il 3 e il 4 giugno del 1969

Se ne va l’erede di tutto un impero

Se ne va il carburatore della nera Mercedes

Se ne vanno tutti

Se ne vanno di giorno e di notte e di notte e di notte e di nuovo di giorno

Se ne vanno sotto la pioggia, la neve, sotto un caldo cocente e sotto la nera notte

Se ne vanno senza tornare, senza nulla lasciare né possibilità di revocare

Se ne vanno seguendo il ritmo musicale delle fanfare

Se ne vanno col gemere sommesso del vento, con l’urlo aguzzo della bora sul mare

Se ne vanno comunque, cercando di dimenticare in tutti i modi possibili

Che se ne vanno

Ma se ne vanno

Sotto terra

La quale, come una vecchia puttana,

Avanza allargando le gambe

Per far loro più posto.


da: Bilo je lakše voljeti te iz daljine
(Amarti da lontano era più facile)

Zagabria, Matica Hrvatska, 1996
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Pubblicato da Il Segnale, n. 52, ottobre 1998

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